Nella mia pratica come Psicoterapeuta Biosistemica, centrata sul lavoro clinico psicocorporeo, ho introdotto già da alcuni anni, il metodo dell’EMDR.

L’EMDR si basa sulla stimolazione oculare da parte del terapeuta sul paziente, secondo un protocollo specifico, che aiuta la persona traumatizzata ad identificare i ricordi che interferiscono con la vita della persona stessa.

E’ un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici (dove è stata in pericolo l’integrità psicofisica della persona: catastrofi, violenze, guerre…), che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

Per quanto riguarda il trattamento del PTSD, Disturbo Post Traumatico da Stress, l’efficacia dell’EMDR è già stata ampiamente confermata da anni di osservazioni, studi e ricerche

Risulta particolarmente efficace quando si lavora con bambini che hanno subito una qualche forma di trauma.

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Gli effetti del trauma possono essere mantenuti anche dopo tanti anni dall’evento, interferendo in maniera molto importante con la vita emotiva e cognitiva delle persone  (flashback, incubi, ansia, attacchi di panico, fobie…). Scoprire che questi disagi sono legati a sensazioni che possono essere state provate durante l’infanzia in situazioni pericolose, porta alla consapevolezza di poter intervenire in maniera efficace sulle difficoltà della vita presente; ci si dà finalmente il permesso di lasciare il passato nel passato.

La base neurobiologica che rende comprensibile i risultati che si ottengono è che il ricordo dell’evento traumatico si è depositato in circuiti neurali disfunzionali, che si erano costruiti e bloccati nell’impatto con l’esperienza traumatica.

Durante il trattamento con EMDR vengono riagganciati e ricollegati al resto dei circuiti neuronali del cervello, rendendo possibile la riattivazione del processo spontaneo di risanamento e riorganizzazione dei dati della memoria, e permettendo il superamento dell’influenza dei ricordi traumatici nel presente.

Si è anche osservato anche come l’applicazione dell’EMDR possa essere esteso ad altri campi che hanno a che fare con quel fenomeno denominato nella clinica “trauma di attaccamento o relazionale.” Questo tipo di trauma riguarda l’influenza determinante che hanno, sulla vita psicofisica delle persone, le vicende connesse all’attaccamento durante l’infanzia.

È così possibile anche trattare con successo disturbi che hanno le loro radici in traumi relazionali, come ansia e disturbi di panico, disturbi del comportamento alimentare, comportamenti fobici e/o compulsivi.